Entoloma sinuatum (Bull.) P. Kumm. (syn. Entoloma lividum)(Bull.) Quèl. |
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Specie tipicamente invernale, si trova sempre in numerosi esemplari nei boschi di latifoglie e nonostante il nome poco invitante si tratta di una bella specie, carnosa, con un buon profumo di farina e una bella colorazione rosa delle lamelle; purtroppo è la responsabile della maggior parte degli avvelenamenti da funghi in Toscana. Oltre ai classici sintomi gastrointestinali può causare. Se consumato in grandi quantità, difficoltà respiratorie e disturbi psichici che possono durare per alcuni mesi. In letteratura sono citati casi di morte per collasso cardio-circolatorio. La causa delle numerose intossicazione è in larga parte dovuta alla somiglianza con Clitocybe nebularis, fungo ormai riconosciuto non commestibile ma in Toscana ugualmente raccolto e consumato, con cui divide l’habitat e il periodo di crescita. (ved. C. nebularis). Si presenta con un cappello di dimensioni variabili tra 5 e 20 cm, da emisferico a convesso, lobato, carnoso, con margine involuto. La cuticola è opaca, di colore grigio biancastro con riflessi giallastri, ricoperta da fini fibrille argentee. Lamelle poco fitte, inizialmente gialle poi rosa salmone, presenti numerose lamellule. Gambo di altezza tra 5 e 14 cm, cilindrico, spesso allargato alla base, di colore bianco con qualche sfumatura giallastra. La carne è biancastra e soda, con forte odore di farina fresca e sapore dolciastro farinoso. |